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"La Vicìnia"
Avrîl dal 2016
 
La Frazione di Priola, in Comune di Sutrio

Il periodico “La Vicìnia” del 2006 dedicato ai soprusi patiti dalle Comunità di Priola e Noiariis
Il Coordinamento regionale interviene su un articolo ritenuto «fuorviante»
BENI E DIRITTI DELLE COMUNITà DI PRIOLA E DI NOIARIIS
La replica di Luca Nazzi al membro del Comitato frazionale Federico Quaglia

[Luca Nazzi, presidente del Coordinamento della Proprietà collettiva in Friuli-V. G.]
«Sono costretto ad intervenire pubblicamente, perché ritengo offesi e minacciati non solo i Beni e i Diritti delle Comunità di Priola e di Noiariis, ma anche tutte le Proprietà collettive della Carnia e della regione»: inizia così la lettera del presidente del Coordinamento regionale delle Proprietà collettive, Luca Nazzi, indirizzata a Federico Quaglia all’indomani della pubblicazione di un articolo in cui apparivano dichiarazioni tese a mettere in cattiva luce il Comitato frazionale.

Caro Federico, con profondo dispiacere, il 24 marzo, ho letto l’articolo «Ci sono 700 mila euro a rischio per lo Zoncolan».
Vi sono tali e tante affermazioni fuorvianti che sono costretto ad intervenire pubblicamente, perché ritengo offesi e minacciati non solo i Beni e i Diritti delle Comunità di Priola e di Noiariis, ma anche tutte le Proprietà collettive della Carnia e della regione.
Pertanto, ho deciso di scriverTi questa lettera, che inoltro anche al presidente Adriano Riolino, al quale esprimo solidarietà e sostegno, e che diffonderò attraverso i mezzi di comunicazione del Coordinamento regionale della Proprietà collettiva.
Forse per la Tua giovane età o forse per altre ragioni, hai fatto partire la Tua “ricostruzione dei fatti” dal 2010, dimenticando che fin dall’estate del 2005 – quando “Promotur Spa” ha dato inizio ai lavori per la realizzazione della “Seggiovia Monte Tamai”, senza la necessaria autorizzazione del Commissario regionale agli usi civici – l’Amministrazione frazionale è intervenuta per difendere i Beni e i Diritti delle Comunità di Priola e Noiariis, giungendo a richiedere il sequestro e il blocco cautelativo del cantiere. A questo proposito, ti invito a rileggere i servizi del periodico “La Vicìnia” del marzo 2006, con le chiarissime posizioni dell’allora presidente del Comitato, Riccardo Quaglia, Tuo padre.
Se a distanza di tanti anni, i rapporti fra Comunità di Priola e Noiariis e “Promotur Spa” (nel frattempo divenuta “Promoturismo Fvg”) non sono ancora stati impostati in maniera equa e rispettosa, consentendo ai legittimi proprietari dei Beni collettivi compresi nel demanio sciabile dello Zoncolan i dovuti risarcimenti (per l’impossibilità di svolgere le secolari attività agro-silvo-pastorali) e una naturale compartecipazione nella gestione e nella condivisione dei benefici connessi alle attività turistiche esercitate (affitti equi, rappresentanza negli organi amministrativi, posti di lavoro riservati, skipass gratuiti per i residenti...) è causato essenzialmente dalle indebite intromissioni dell’Amministrazione comunale di Sutrio in una vicenda che non le compete.
Infatti, se il contratto, messo a punto da “Promotur” e Amministrazione comunale, fosse regolare e riguardasse «una proprietà del Comune di Sutrio», sarebbe sicuramente già in vigore da tempo e gli introiti vantati dallo stesso Comune e dal Tuo articolo sarebbero già stati pacificamente incassati e spesi, con buona pace del Comitato frazionale e dei Diritti della gente di Priola e Noiariis.
Il fatto è, caro Federico, che i Beni di cui si parla non sono affatto «una proprietà del Comune di Sutrio», ma un “Demanio collettivo” delle Comunità di Priola e Noiariis, come ha accertato, fin dal 1936, la “Perizia Larice”, come ha sentenziato il Bando commissariale del 1938 e come ha riconfermato recentemente la “Perizia Del Fabbro” (2007).
A Priola e Noiariis, come nel resto della Carnia, non esistono né sono mai esistiti «usi civici su beni di proprietà del comune», ma soltanto Proprietà collettive delle Comunità, che per secoli hanno governato autonomamente ed efficacemente i propri patrimoni (prima ancora che esistessero gli attuali Comuni), come hanno spiegato chiaramente Domenico Molfetta (1978), Mario Quaglia (1996) e Stefano Barbacetto (2000), nei loro studi che Ti consiglio di rileggere.
Si tratta di un dato di fatto incontrovertibile, più volte ribadito dai più noti studiosi della materia (Cerulli Irelli, Grossi, Lorizio, Marinelli, Nervi, Pellegrini...) e sostenuto dai più autorevoli Centri studi sugli Assetti fondiari collettivi in Italia (L’Aquila, Nuoro, Roma, Trento...).
Per queste ragioni, dunque, coerentemente con la posizione espressa a più riprese dalle Comunità di Priola e Noiariis (puoi rileggere, ad esempio, le Petizioni del 2008, del 2009 e del 2010), il Comitato frazionale si è giustamente opposto ad ogni negazione dei Diritti collettivi ed ha reagito contro ogni attacco alla Proprietà collettiva, sia prima sia dopo l’incresciosa parentesi del commissariamento straordinario, decretato dalla Regione fra 2008 e 2012.
Nessun Comitato frazionale, che intenda essere fedele al suo mandato istituzionale (sancito dalla legge statale 17/4/1957 n. 278: «All’amministrazione separata dei beni di proprietà collettiva della generalità dei cittadini abitanti nel territorio frazionale provvede un Comitato di cinque membri...») e alla “Dichiarazione della Proprietà collettiva”, potrà mai considerare valido e sottomettersi ad un atto come quello predisposto, nel 2010, dall’allora Commissario straordinario Aurelia Bubisutti e dal Sindaco Sergio Straulino, per quelle identiche ragioni etiche, oltre che storico-culturali e giuridiche, che aveva ben spiegato alle Comunità di Priola e di Noiariis l’avvocato Elena D’Orlando, all’epoca legale del Comitato frazionale, durante la riunione pubblica organizzata a Priola dal Coordinamento regionale nel maggio del 2006.
D’altra parte, che l’Atto transattivo del 2010 non abbia affatto modificato la sostanza del Bando del 1938, della Sentenza commissariale del 2005 e della Ricognizione del 2007, che sanciscono il riconoscimento formale della Proprietà collettiva di Priola e di Noiariis, è dimostrato dal fatto che nessuna Autorità abbia potuto imporre al Presidente del Comitato frazionale di sottoscriverlo e, dunque, di renderlo esecutivo. Infatti, nel 2014, il Presidente della Repubblica non ha rigettato affatto il ricorso del Comitato frazionale – come Tu scorrettamente affermi – ma lo ha dichiarato «inammissibile», perché sulla vicenda sarebbero competenti – a suo dire – la Sezione speciale della Corte di Appello di Roma e l’autorità giudiziaria ordinaria.
Se Tu, caro Federico, fossi davvero preoccupato per i Beni e per i Diritti della Tua gente e, in generale, per la protezione e la promozione della Proprietà collettiva in Carnia, dovresti denunciare con forza, insieme agli altri membri del Comitato frazionale, il fatto che l’Amministrazione comunale di Sutrio: 1. impedisca ancora ai legittimi rappresentanti delle Frazioni di Priola e Noiariis la gestione piena ed autonoma del patrimonio agro-silvo-pastorale collettivo, dai Boschi alle Malghe, come previsto dalla legge 278/1957; 2. non abbia ancora trasferito tutti i proventi derivanti dalla gestione dei Beni collettivi sul conto dell’Amministrazione frazionale; 3. continui ad intralciare la risoluzione di gravi casi di usurpazione di vaste porzioni di Beni collettivi, da parte di privati (esercizi commerciali, strade...) ma soprattutto di enti pubblici (acquedotti, strade, infrastrutture tecnologiche...); 4. e, infine, impedisca la conclusione dell’Accertamento dei Beni collettivi che appartengono alla Comunità di Sutrio, negandole la possibilità di costituire il proprio Comitato frazionale.

Pesariis, 2 aprile 2016