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Il Fondo d’Archivio “Adriano Degano” depositato presso l’Amministrazione Beni Marsure di Povoletto il 30 ottobre 2015

Da sinistra Nicolò Lanzi, segretario Amministrazione Beni Marsure, Adriano Degano, mons. Luigi Cicuttini, il sindaco di Povoletto Antonio Candotti e Mario Coren. La foto, parte integrante dell’Archivio Degano, è stata scattata il 15 aprile 1953 nel Seminario di Udine, giorno della consacrazione episcopale del presule originario di Povoletto
L’antica istituzione di Povoletto custodisce una parte del “Fondo archivistico Adriano Degano”
I “BENI MARSURE” PER LA CULTURA
Curatore del progetto è l’architetto Vito Paterno del Fogolâr furlan di Roma

Il 30 ottobre 2015, l’Amministrazione Beni Marsure di Povoletto ha ricevuto in consegna la prima sezione del “Fondo archivistico Adriano Degano”.
Originario di Povoletto, Degano è stato fino alla sua morte, il 18 maggio 2014, instancabile presidente del Fogolâr furlan di Roma, oltre che appassionato stimato funzionario pubblico e operatore culturale.
Fortemente legato al paese natio, ha voluto che il suo archivio, per la parte connessa alle vicende di Povoletto, fosse custodito dalla storica istituzione locale che, ancor oggi, amministra i Beni collettivi della Comunità.
L’operazione culturale è stata ampiamente documentata dalla rivista dei friulani residenti nella capitale italiana – “Fogolâr Furlàn di Roma” – nel secondo numero del 2015. Di seguito, riproponiamo parte degli articoli messi a punto dall’architetto Vito Paterno, curatore del riordino dell’Archivio Degano nonché componente del comitato di redazione, e un servizio del quotidiano locale, riprodotto dalla rivista romana (www.fogroma.it - fogroma@tiscali.it).
Ulteriori informazioni sulla Proprietà collettiva di Povoletto, la cui amministrazione è documentata a partire dal 1674, sono disponibili nel sito: www.benimarsure.it/.


Uno sguardo ai materiali
del Fondo archivistico Adriano Degano

È su precise disposizioni del dott. Adriano Degano che mi sto occupando del riordino del vasto archivio personale di documenti che abbracciano un arco temporale lunghissimo, come lunga e prolifica è stata la sua vita. Scritti, articoli, ritagli di giornali, fotografie, provini, carteggi e atti che testimoniano una molteplice attività svolta su diversi fronti non solo culturali, tanto da destare l’interesse di varie istituzioni friulane, presso le quali i fondi d’archivio troveranno collocazione.
Ho ritenuto doveroso occuparmene in prima persona non solo per una promessa, ma soprattutto come forma di gratitudine per la ricchezza di insegnamenti ricevuti.
Promettere significa restituire quella fiducia che mi è stata data. Nell’attimo in cui ho sigillato un patto con altri l’ho fatto anche con me stesso e qualunque cosa accadrà non mi tirerò indietro.
È con questa consapevolezza che è iniziata una complessa operazione di riordino di una documentazione, che all’indomani della sua scomparsa consegna Adriano Degano definitivamente alla Storia della cultura friulana, come personaggio di primo piano.
Dunque un archivio storico che conserva e tramanda memorie, preziosa testimonianza dell’operosità che lo vide impegnato, giovanissimo, dagli anni ’40 a Povoletto, a Udine, a Roma, nella Resistenza, nelle attività della Face, prima fucina di artisti del Friuli, del Cine Club, laboratorio nel quale si gettarono le basi per una cultura cinematografica regionale, e nei rapporti con uomini di cultura, personalità, Autorità civili e religiose.
Il costituendo archivio va strutturandosi in fondi distinti che hanno preso e prenderanno strade diverse. Cineteca del Friuli, Associazione Osoppo-Friuli, Biblioteca Civica Joppi e Beni Marsure sono la rete che consentirà di salvaguardarne l’unità.

Vito Paterno
“Fogolâr Furlàn di Roma”
Anno XLVI - Luglio/Dicembre 2015 - n. 2


Descrizione dei materiali del costituendo Archivio
c/o Beni Marsure Povoletto

Beni Marsure - Comitato pro erigendo Asilo
La costruzione dell’Asilo è stata una sfida per Adriano Degano per la quale si è dovuto inventare un modo di comunicare inusitato per quei tempi. Certo l’organizzazione della sagra della quarta domenica agostana con la pesca di beneficenza diede in massima parte i proventi necessari, ma qui c’è ben altro. La documentazione contiene un cospicuo carteggio con il quale si mette in piedi una raccolta fondi del tutto eccezionale. Le richieste di finanziamento del Comitato pro erigendo Asilo non risparmiano nessuno, dalle Banche alle Istituzioni, ai semplici cittadini bene in vista come il farmacista Gherardo Pitotti e l’ing. Mario Coren di Siacco. L’ascendenza su varie personalità e sui compaesani è enorme.
Lavorano con una unità di intenti sorprendente e in via del tutto gratuita, ciascuno con un incarico ben preciso, svolto al meglio delle possibilità. Si può leggere l’intero quadro organizzativo con l’elenco del personale adibito nelle varie mansioni e compiti, e alcune lettere testimoniali. La prima parte dei documenti riguarda l’aspetto di acquisizione del terreno dove edificare il “nido per la gioventù” del paese. Si leggono i verbali dell’assemblea dei Beni Marsure, che si fa carico dell’operazione per la permuta dei propri terreni con quelli dei marchesi Mangilli da destinarsi allo scopo. Seguono poi, come detto, ripetute e annuali richieste di finanziamenti all’avv. Umberto Zanfagnini e Mario Livi presidenti della Cassa di Risparmio di Udine, alla Banca Popolare Cooperativa di Cividale, al sen. Gaetano Pietra presidente della Camera di Commercio, al presidente della Provincia di Udine avv. Agostino Candolini. Ma il capolavoro lo realizza con l’on. Lorenzo Biasutti, che poi nel 1951 porrà la prima pietra.
Con la sua determinante mediazione, assieme al non trascurabile intervento del sen. Guglielmo Pelizzo, il costruendo asilo viene riconosciuto come cantiere scuola, ottenendo dal Ministero del Lavoro lo stanziamento di ben 3.498.842 di lire. Non si risparmiò perfino di invocare la generosità dello stesso arcivescovo Giuseppe Nogara, considerato che l’asilo doveva essere parrocchiale e le lettere, che qui leggiamo, di don De Monte e don Amedeo Bombardir ai parrocchiani, vanno in questa direzione. Altro successo fu l’ottenimento dal Ministero dell’Interno di un contributo di 1.000.000 di lire, stavolta grazie all’onorevole Faustino Barbina, chiedendo perfino al Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale l’on. Leopoldo Rubinacci una solerte liquidazione dei generosi finanziamenti governativi. L’inaugurazione, ben documentata in questo archivio, è davvero un’apoteosi. Possiamo quasi riviverla, momento dopo momento, con la rassegna stampa e i tanti scatti fotografici in bianco e nero. Un maestoso Pontificale, celebrato dal neo vescovo Luigi Cicuttini con una folta schiera di sacerdoti su un enorme palco antistante la parrocchiale in un pomeriggio di agosto, e un dispiegamento di autorità mai visto prima, ammantano l’evento di solennità. Così il taglio del nastro del vescovo, nei locali dell’asilo, diventa una conquista di modernità per Povoletto.
Completano la sequenza le foto di scoprimento della lapide nel 2012, voluta proprio per ricordare quella straordinaria mobilitazione, lapide che doveva essere collocata nel giorno dell’inaugurazione, secondo la tradizione romana di documentare le “res gestae”.

Descrizione materiali
Documenti personali (atti, carteggi, ritagli di giornali, documenti fiscali, fotografie, provini, cartoline).

Operazioni svolte
Riordinamento e schedatura seguendo il criterio cronologico e per argomento, una cospicua parte di materiale si trova ancora conservato presso il Fogolâr Furlan di Roma. Informatizzazione: attraverso scanner e fotocamere sono state digitalizzate
fotografie e documentazioni, le più significative.

Azioni svolte e future
Tutela e Conservazione - Versamento nella Biblioteca Civica Joppi Udine, Associazione Partigiani Osoppo-Friuli, Cineteca del Friuli, Beni Marsure-Povoletto.

Valorizzazione
Pubblicazione immagini e documenti su sito dedicato (le schede potranno essere consultate anche sul web), pubblicazione dell’inventario.

Vito Paterno
“Fogolâr Furlàn di Roma”
Anno XLVI - Luglio/Dicembre 2015 - n. 2


L’archivio Degano passa a “Beni Marsure”

È stato consegnato all’amministrazione Beni Marsure, destinatario della maggior parte della documentazione, l’archivio personale di Adriano Degano, illustre cittadino di Povoletto, mancato nel 2014.
Il sodalizio, in possesso di una sede dove l’archivio potrà essere conservato e consultato, ha organizzato una cerimonia di consegna cui hanno partecipato gli ultimi sindaci, l’ex parlamentare Angelo Compagnon, rappresentanze delle autorità militari e religiose, degli enti e delle associazioni. Nei discorsi del presidente di Beni Marsure, Paolo Dallagnese, del curatore del riordino dell’archivio, Vito Paterno, del curatore testamentario, Luigi Papais, del consigliere comunale, Lorenzo Merluzzi, dell’ex sindaco, Alfio Cecutti, dell'attuale sindaco, Andrea Romito, è stata evidenziata l’importanza dell’archivio per approfondire la storia di Povoletto.
Dallagnese ha ricordato l’entusiasmo con cui il cda dei Beni Marsure ha accolto la proposta della donazione, che arriva in un momento in cui lo stesso ente di Povoletto intende digitalizzare il suo archivio, testimone di più di 340 anni della sua storia.
L’archivio Degano si compone di una parte cartacea e una digitale. Paterno ha spiegato che il materiale è vario, va dalle foto agli articoli di giornale, ai discorsi, ai carteggi. «Qui c’è la storia di Povoletto e bisogna darne merito – ha rilevato Merluzzi –. È difficile fare una cosa sistematica, richiede volontà, impegno, prospettiva».
Cecutti ha ricordato la figura di Degano, la sua capacità di rapportarsi con le persone, la sua radice profonda a Povoletto, da cui attinse la linfa di buona parte della sua vita, in un’esistenza spesa per la cultura e il sociale, lanciando l’idea di intitolargli il nuovo auditorium.
Romito ha ricordato, infine, il grande amore, ricambiato, di Adriano Degano per Povoletto.

Barbara Cimbaro
Messaggero Veneto, 1° novembre 2015