Improvvisamente la questione del nuovo impianto di risalita di Pradibosco è tornata di attualità. A quella che, nel febbraio 2010, il consigliere comunale di Prato Carnico, Delio Strazzaboschi, definiva (anche da questo sito) «una vicenda indecente», il quotidiano “Messaggero veneto”, nell’edizione del 24 febbraio, ha dedicato un articolo intitolato: “Skilift da 3 milioni, l’ombra dello spreco”.
L’Amministrazione frazionale di Pesariis, proprietaria dei fondi interessati dal progetto di Comunità montana della Carnia e Comune di Prato, oltre che proprietaria dello storico albergo di Pradibosco, ha tempestivamente ribadito la propria posizione con un comunicato stampa, datato 24 febbraio.
L’albergo di Pradibosco disponeva di una sciovia, realizzata nel 1973 direttamente dall’Amministrazione Beni civici di Pesariis che provvedeva anche alle revisioni di legge e ai rinnovi della vita tecnica dell’impianto, fino alla sua improrogabile scadenza (2008).
La struttura, gestita dal conduttore dell’albergo, ha sempre operato con successo, garantendo l’apertura puntuale della pista di discesa ogni 8 dicembre. Per decenni, centinaia di bambini e ragazzi del luogo e di tutto il nord Italia (mediante l’organizzazione delle Settimane bianche) hanno imparato a sciare a Pradibosco, località che per le sue caratteristiche di bellezza e tranquillità era amata e frequentata nei fine settimana anche da numerose famiglie con bimbi.
ll nuovo impianto di risalita di Pradibosco era quindi un investimento strategico su una struttura complessiva, funzionante e gestita direttamente in equilibrio economico, che a differenza di tutte le altre mai ha pesato finanziariamente sulla comunità regionale.
Per ragioni diverse la prevista seggiovia bi-posto ipotizzata si è rivelata irrealizzabile. Sottratto dalla politica un milione di euro dei quattro stanziati, è stata infine progettata una sciovia. Il tempo passava, i ritardi dell’impianto impedivano prima la gestione invernale e poi di fatto la continuità annuale dell’esercizio commerciale.
Finalmente, dopo quattro anni, nel dicembre 2013, la Comunità montana in procinto di andare in appalto chiese al Comune di confermare formalmente il proprio impegno – datato 2009 – alla gestione dello stesso. La settimana seguente, la giunta comunale incontrò il Comitato di amministrazione dei Beni civici di Pesariis e comunicò l’intenzione di non assumersi la gestione del futuro impianto, chiedendone anzi l’impegno in capo alla Frazione stessa.
L’Amministrazione approfondì tale aspetto, ma verificò anche altre ipotesi sul possibile turismo invernale ed estivo da perseguire in Val Pesarina. Immaginando anche i conseguenti investimenti indispensabili, manifestò le proprie proposte al Comune il 16 gennaio e al commissario della Comunità montana il giorno 23.
Considerati soprattutto la distanza dalle grandi vie di comunicazione e la piccola dimensione non concorrenziale con i comprensori limitrofi, l’Amministrazione dei Beni civici di Pesariis ritiene che il turismo della montagna non possa più dipendere solo dalla neve, ma debba essere distribuito nel corso dell’anno. Quindi, turismo escursionistico, naturalistico, didattico e congressuale, accanto a wellness e vacanze benessere. E, d’inverno, la possibilità di divertirsi con le slitte, imparare e praticare lo sci, l’escursionismo con le “cjaspe” e lo sci alpinismo.
Ma accanto al turismo dell’alta valle, l’Amministrazione frazionale pensa a quello culturale di Pesariis, “Paese degli orologi”. Mediamente, già diecimila persone lo visitano ogni anno e centinaia di alunni si esercitano nel piccolo laboratorio realizzato della Frazione.
Promesso da Riccardo Illy, confermato da Renzo Tondo e, recentemente, anche da Debora Serracchiani, il grande Museo scientifico dell’Orologeria attende ancora di essere realizzato (con progetto preliminare elaborato nel 2006 sull’ex Palazzo frazionale, in capo alla Comunità montana dal 1988).
Perciò l’Amministrazione Beni civici propose e propone alla Politica di destinare un milione di euro alla costruzione di: un parco neve per bambini, un impianto mobile di risalita (tapis roulant) per la pista da sci/slittino, una piccola piscina-solarium (con tetto copri-scopri) e il completamento del centro benessere. Propose e propone altresì di destinare i residui due milioni di euro alla realizzazione del grande Museo scientifico dell’Orologeria di Pesariis. |
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