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"La Vicìnia"
Dicembar dal 2013
 

Una stretta di mano per far rinascere il legno italiano
DAL MODELLO “12-TO-MANY” LA RETE DI IMPRESE 12/IT-01-01
A Paluzza, in Carnia, costituita la prima “Filiera Foresta-Legno” d’Italia

Le imprese della prima Filiera Foresta-Legno d’Italia, il 21 dicembre, hanno sottoscritto il primo “Contratto di Rete di Imprese”, a Paluzza, presso il Centro servizi per le foreste e le attività della montagna.
L’evento si è aperto con i saluti di Giovanni Da Pozzo, presidente della Camera di commercio di Udine, che ha conferito all’impresa “SaDiLegno” di Samuele Giacometti il “Premio Friuli Future Forum” 2013 per il significativo ed innovativo percorso aziendale intrapreso (www.sadilegno.it - lacasa@sadilegno.it).


Perché vi sia impresa occorre un mandato iniziale, un contratto con il quale un soggetto si impegna a portare a termine un compito per conto di qualcuno. Ciò vale tanto per i cavalieri di Re Artù quanto per 12/IT-01-01, la prima Rete di Imprese italiana della Filiera Foresta-Legno nata in Alta Carnia sulla scia di 12-to-Many, il modello di Rete di Imprese messo a punto da Samuele Giacometti.
Tutto ha avuto inizio quando questo ingegnere d’origine marchigiana, giunto per lavoro in Val Pesarina, ha deciso di costruirsi la Casa di Legno Ecosostenibile di Sostasio di Prato Carnico dove vive ormai da tre anni insieme alla moglie Sarah e ai figli Diego, Diana e Pablo. Un’esperienza progettuale e realizzativa narrata in prima persona nel libro “Come ho costruito la mia casa di legno” (Compagnia delle Foreste, 2011) e formalizzata in una metodologia scientifica incentrata sulla tracciabilità della filiera di trasformazione del legno da bosco a casa, filiera interamente compresa in un anello con raggio di 12 km.
Presentato dal Pefc International a Rio de Janeiro nell’ambito di Rio+20 nel 2012 e a Kuala Lampur in occasione del recentissimo Forest Certification Week, il Metodo SaDiLegno è alla base del Modello 12-to-Many e dell’innovativo progetto della prima Rete di Imprese della Filiera Foresta-Legno in Alta Carnia, cofinanziato dalla Regione Friuli-V. G. e patrocinato dall’Inea, dalla Comunità montana della Carnia e dal Pefc Italia, che vi vedono la via privilegiata per la rinascita del legno italiano.
Questi enti hanno patrocinato il progetto e l’iniziativa del 21 dicembre, dove le aziende facenti parte della prima Rete di Imprese derivante dal Modello 12-to-Many, e perciò chiamate “Nodi”, si sono impegnate reciprocamente a produrre da legname locale e a vendere prodotti innovativi ad elevato impatto locale, sociale ed economico, e a basso impatto ambientale, lasciando traccia del processo produttivo così da dare al cliente la possibilità di ripercorrere, o addirittura vivere direttamente, l’intera filiera di trasformazione.
A darsi la mano sono state otto aziende dell’Alta Carnia: quattro di Prato Carnico, e cioè SaDiLegno, Utilia, Cleva Luciano e Fratelli Leita (la cui sede operativa è a Paularo); tre di Sauris, e cioè Schneider Gaetano, Vivere nel Legno e Legnostile; una di Ovaro, e cioè Agostinis Giulio.
Dove darsi la mano significa subordinare la firma del contratto ad un vero accordo tra persone desiderose di confrontarsi, dialogare ed operare in vista del raggiungimento di uno scopo comune. «Perché – come sostiene Giacometti, che l’evento ha voluto e organizzato – non sarà per un segno sulla carta che otterremo dei risultati, ma per la nostra capacità o meno di rispettare quegli accordi. Occorre riportare al centro del discorso non tanto le firme ma le persone che tali firme hanno apposto a garanzia della propria volontà di rispettare i patti. Cosa ben nota agli anziani abitatori della Carnia, così come a quelli di altre parti d’Italia, testimoni di un’epoca in cui era una stretta di mano a legare reciprocamente le persone in vista del raggiungimento di uno scopo comune, quasi sempre indispensabile alla sopravvivenza della comunità. La firma del contratto deve rappresentare un’occasione per tornare a dare valore al momento dell’accettazione da parte dei “Nodi” della Rete di un programma da svolgere nel quadro di un sistema di valori largamente condiviso. Anche per questo i sottoscrittori del 1° Contratto di Rete di Imprese d’Italia della Filiera Foresta-Legno si sono presentati all’appuntamento di Paluzza insieme ai famigliari. Non si è trattato di giurare sulla testa dei propri figli, quanto piuttosto di farne i protagonisti di quel mandato iniziale che 12/IT-01-01 s’impegna a portare a termine a vantaggio di un ambiente, una società ed una economia. Sostenibilità significa proprio questo».