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"La Vicìnia"
Novembar dal 2003
 
La mozione della IX Riunione scientifica di Trento
STOP A USURPAZIONI E SPECULAZIONI ILLEGITTIME
Appello alle massime autorità regionali e statali

La IX Riunione scientifica del Centro Studi e Documentazioni sui demani civici e le proprietà collettive dell’Università degli studi di Trento, svoltasi a Trento i giorni 6 e 7 novembre 2003, ha affrontato il tema: Avevano tutto e nulla possedevano. La proprietà collettiva dalla produzione di beni alla produzione di servizi naturali finali, dal soddisfacimento degli interessi locali al soddisfacimento degli interessi generali

La IX Riunione scientifica indetta per i giorni 6 e 7 novembre 2003 dal Centro Studi e Documentazioni sui demani civici e le proprietà collettive dell’Università degli studi di Trento – Facoltà di Economia e di Giurisprudenza – sotto la presidenza dei proff. Riccardo Chieppa, Giovanni Galloni, Emilio Romagnoli, Paolo Vitucci, sentite le relazionisollecita gli organi istituzionali cui compete ad ogni livello centrale, regionale e locale a:
1. Salvaguardare i requisiti di demanialità dei dominii collettivi, pur nell’adeguamento della normativa legislativa vigente in rapporto alle mutate condizioni sociali, anche in riferimento agli aspetti ambientali ed ai diversi modi di possedere e gestire le proprietà collettive, che vanno emergendo anche nelle riunioni scientifiche del Centro Studi dell’Università di Trento.
2. Promuovere ed istituire nuove forme e strutture di tutela e difesa dell’ingente patrimonio demaniale-collettivo, sistematicamente aggredito da usurpazioni e speculazioni illegittime, sovente edilizio-speculative, specie nelle zone ormai prossime ai centri abitati o, talora, già inglobate nel tessuto urbano.
3. Sempre nell’assoluto rispetto dei vincoli derivanti dal regime demaniale, mantenere e rafforzare in capo agli Enti esponenziali delle Comunità originarie, quali dirette rappresentanti degli utenti, la centralità e le competenze della amministrazione e gestione dei beni demaniali-collettivi, nelle forme e nei limiti stabiliti da leggi della Repubblica, cui deve uniformarsi ogni legislazione e disposizione sia regionale che provinciale.

Nel contempo e nell’immediatezza al fine di bloccare l’efficacia degli interventi, talora demolitori, a danno della consistenza dei dominii collettivi e dei diritti di uso civico, scaturenti da atti di sanatoria, non solo delle aree edificate e loro pertinenze, ma più in generale delle terre abusivamente occupate, anche se libere da edificazione, rileva la necessità e l’urgenza, ad ogni livello istituzionale, di immediati ed improcrastinabili interventi, anche di natura straordinaria, per paralizzare e rendere inefficaci quelle disposizioni legislative, sia nazionali che regionali, che permettono una generale legittimazione delle occupazioni abusive delle terre comuni, anche se non edificate, così sottraendole alla disponibilità delle originarie comunità di abitanti cui appartengono da tempo immemorabile.