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"La Vicìnia"
Jugn dal 2017
 
Il frontespizio della “Ricognizione Aree gravate da Usi civici” nel Comune di Forni Avoltri, realizzata nel novembre del 2013 dallo Studio associato di architettura e pianificazione di Forni di Sotto (Marino Pavoni, urbanista; Karim Romanin, p. i.). Sopra lo stemma del Comune, spicca il logo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha finanziato l’operazione con 8 mila 155,94 euro

Il Consigliere Stefano Pustetto (http://pustetto.blogspot.it)
Mentre i diritti negati di Collina ritornano in Consiglio regionale
SOTTO LA LENTE LE COSTOSE “RICOGNIZIONI” DEI BENI COLLETTIVI
La Regione ha speso decine di migliaia di euro, ma il Commissario agli usi civici ne contesta l’utilizzo

Quanti sono i Comuni della Regione nei quali sono state compiute «Ricognizioni delle aree gravate da usi civici»? Quanto è costata alla collettività quest’operazione? E, soprattutto, quali benefici possono portare tali operazioni se, come ha recentemente sostenuto il Commissario agli usi civici, le loro risultanze vanno «ritenute giuridicamente prive di funzione integrativa»?
Ancora una volta, il consigliere regionale Stefano Pustetto punta il dito sulle bizzarrie burocratiche e politiche nelle quali si dibatte la gestione dei Beni collettivi, nella Regione Friuli-V. G.
Nell’interrogazione presentata il 31 maggio, Pustetto prende lo spunto da un recente provvedimento del Commissario Oliviero Drigani che, di fronte alla richiesta della Comunità di Collina di istituire il Comitato per l’amministrazione separata dei propri Beni frazionali, ha sostenuto la posizione ostruzionistica dell’Amministrazione comunale, invocando la necessità di ulteriori «operazioni di aggiornamento dell’accertamento degli usi civici del Comune di Forni Avoltri».
I Beni intestati alla Frazione di Collina sono ufficialmente riconosciuti dal 1937, con apposito Bando commissariale, e sono stati riconfermati mediante una Ricognizione commissionata dall’Associazione intercomunale “Alta Val Degano-Val Pesarina”, ai sensi della legge 12/2009. L’intervento tecnico è stato realizzato nel 2013, comportando una spesa (interamente coperta dalla Regione), di 8 mila 155,94 euro. Analoghe Ricognizioni sono state compiute nei Comuni limitrofi di Ovaro (spesa 14 mila euro), Comegliàns (8 mila), Rigolato (8 mila), Prato Carnico (?), Ravascletto (?), Sutrio (?), Moggio (?)...


Interrogazione a risposta orale sulle ricognizioni
svolte ai sensi dell’articolo 12, comma 47,
della legge regionale 23 luglio 2009, n. 12

Il Consigliere Stefano Pustetto

PREMESSO che l’articolo 12, comma 47, della legge n. 12 del 2009 ha autorizzato l’Amministrazione regionale a concedere ai piccoli Comuni qualificati tali dall’articolo 7 della legge regionale 1/2006, ove esiste l’accertamento di cui alla legge 1766/1927, contributi nella misura massima di 10.000 euro per la ricognizione delle aree gravate da usi civici. Le domande andavano presentate entro il 31 ottobre 2009 alla Direzione centrale competente in materia di usi civici corredate di un preventivo di spesa. L’erogazione della somma concessa è stata effettuata con procedura automatica ai sensi dell'articolo 35 della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso), per il settanta per cento contestualmente alla concessione del contributo e per la restante quota alla presentazione della rendicontazione delle spese effettivamente sostenute.

TENUTO CONTO della suddetta previsione normativa, e sulla base del Bando commissariale del 1 marzo 1937, a firma dell’allora Commissario agli usi civici, nonché del decreto del 31 dicembre del 1949, che hanno dimostrato ufficialmente l’esistenza, la consistenza e l’ubicazione dei Beni di uso civico delle Frazioni del Comune di Forni Avoltri, la Regione aveva sostenuto economicamente la “Ricognizione delle aree gravate da usi civici” nel territorio di Forni Avoltri effettuata regolarmente nel 2013.

APPRESO che il Commissario regionale agli usi civici, con decreto di data 22 maggio 2017, ha conferito un nuovo incarico per lo svolgimento delle operazioni di aggiornamento dell’accertamento degli usi civici del Comune di Forni Avoltri (UD), frazione Collina, sulla scorta della considerazione secondo cui le risultanze della ricognizione delle aree gravate da usi civici, svolta ai sensi dell’articolo 12, comma 47, della legge regionale 23 luglio 2009, n. 12, non sono direttamente recepibili in un bando commissariale di accertamento perché ritenute giuridicamente prive di funzione integrativa.

APPRESO altresì che il decreto suddetto si richiama, quanto agli oneri finanziari correlati all’attività del consulente, all’articolo 39 della legge statale 1766 del 1927 secondo cui le spese dei giudizi e delle operazioni saranno anticipate dal Comune, con la facoltà riservata al Commissario di ordinare il deposito di una quota parte dei redditi dei beni di uso civico ai tesorieri dei Comuni o delle associazioni, ed anche ai debitori di tali redditi. In tal proposito si ricorda che ad oggi i Beni corrispondenti alle aree intestate catastalmente alla Frazione Collina sono gestiti dal Comune di Forni Avoltri, il quale non ha mai oltretutto provveduto a redigere un bilancio separato per la gestione dei suddetti beni, fino al momento delle istanze presentate dagli abitanti della Frazione di Collina ai fini dell’indizione dei comizi per l’elezione del Comitato per l’amministrazione separata dei beni civici frazionali.

RITENUTO il sopra citato decreto recante firma del Commissario regionale agli usi civici d.d. 22 maggio 2017, emanato nell’esercizio delle sue funzioni amministrative riconducibili alla Segretariato generale – Presidenza della Regione - incongruente con il dettato della norma regionale che, attraverso il richiamo alla norma fondamentale nazionale, autorizza una spesa finalizzata alla ricognizione delle aree gravate da usi civici.

Tutto ciò premesso e considerato
interroga la Presidente della Regione per sapere:

1- Quanti e quali Comuni della Regione hanno presentato richiesta, sulla base all’art. 12, comma 47 della legge regionale n. 12/2009 e l’ammontare dei singoli contributi loro concessi, ai fini della ricognizione delle aree gravate da usi civici.

2- Nell’ipotesi in cui la Regione ritenga che le risultanze della ricognizione delle aree gravate da usi civici condotta sulla base all’art. 12, comma 47 della legge regionale n. 12/2009 non siano direttamente recepibili in un bando commissariale di accertamento perché giuridicamente prive di funzione integrativa, quale sia la funzione posseduta dalle ricognizioni realizzate, attesa a tal specifico fine l’autorizzazione alla concessione di contributi regionali.

Interrogazione presentata il 31 maggio 2017